Radio Blog – Il fascino delle radio pirata

Il concetto di radio pirata mi ha sempre incuriosito.
Partiamo dal presupposto che l’utilizzo delle frequenze radio è regolamentato da specifiche leggi, trasmettere quindi senza le apposite autorizzazioni comporta un’infrazione legislativa e diventa quindi perseguibile.
Alle ore 12 del 28 marzo 1964 da una vecchia nave passeggeri Danese al largo delle coste Britanniche sulla frequenza 199 viene trasmessa Not Fade Away dei Rolling Stones, la prima canzone trasmessa da Chris Moore e Simon Dee, fondatori di Radio Caroline, quella che diventerà la più famosa radio pirata della storia (leggetene la storia perchè è una figata) e che oggi trasmette ancora.
Internet è pieno zeppo di istruzioni per costruirsi in casa un trasmettitore FM, di piccola o media potenza che esso sia, basti pensare che con un trasmettitore di soli 5 Watt si arriva a coprire un 1 km di raggio di ricezione, con uno da 80 Watt invece si arriva a 10 km, i componenti per costruirsi poi il trasmettitore si trovano su qualsiasi marketplace, oppure se non si vuole far fatica si trovano tranquillamente in libera vendita trasmettitori o mini stazioni radio già pronte all’uso.
Affrontate le specifiche più o meno tecniche, mi vorrei soffermare su ciò che ho più volte pensato, abito in un paese piccolo, a ridosso di una bellissima collina e nonostante i 40 anni più volte mi è balenata la fantasia si tirare una prolunga da casa fino a metà collina, creare una piccola baracca sostenuta dagli alberi e far nascere li, in mezzo alla boscaglia una piccola radio pirata.
Non sono capace di fare radio (nonostante ai tempi delle medie insieme ad un amico avessimo per un anno tenuto un programma dedicato alle sigle di cartoni animati dell’epoca su Radio Palazzo Carli, emittente cattolica della zona, ricordo anche che venivo puntualmente ripreso perché mi piaceva fare il jingle della radio “Vi ricordo che siamo su Radio Palazzo Carli 100.200 Mhz in modulazione di frequenza” lo ricordo ancora, solo che avevo l’abitudine di farlo mentre in realtà andava in diretta la messa) ma mi piacerebbe poter parlare liberamente di ciò che mi passa per la testa, un pò come su questo Blog, anche se qui le parole restano mentre nell’etere svaniscono e quindi la possibilità di avere un minor freno.
Mi piacerebbe leggere poesie, sparare a zero sulle cose che mi fanno incazzare, mettere le canzoni dei cantautori sfasati che solo io sembro ascoltare, mi piacerebbe leggere a puntate dei libri cosicché gli anziani possano avere un pò di compagnia, mi piacerebbe organizzare degli slam di scrittura creativa con chi ascolta per poi leggerli mi piacerebbe mi piacerebbe mi piacerebbe.
Mi piacerebbe ascoltare i discorsi delle persone che hanno fatto la storia sociale, mi piacerebbe trasmettere i pensieri dei bambini perchè molto spesso nessuno ascolta i pensieri dei bambini, mi piacerebbe lanciare sfide agli adolescenti per scuoterli dal torpore della playstation e del calcio, mi piacerebbe far parlare gli insegnanti affinchè ci insegnino ciò che a scuola non hanno potuto spiegarci, mi piacerebbe mettere qualche anziano davanti al microfono a raccontare la sua storia, mi piacerebbe mettere qualche anziana a cantare le canzoni di quando si andava a lavare i panni al fiume, mi piacerebbe portare qualche matto e sentire anche lui cos’ha da dire, rompere gli schemi, allargare quei confini che le radio commerciali sono obbligate a rispettare per poter campare.
Si lo so, la cosa sa un pò da “Radio Freccia” ma forse neanche poi molto.
Ed ora caro pubblico se questa fosse una radio come tutte le altre vi lascerei con la classica “Radio ga ga” dei Queen, ma siccome questa è la vostra Radio Blog ecco qui un piccolo pezzo di storia italiana e ricordate:

Come ogni ascoltatore della radio sa, è incredibile quante cose puoi vedere con le tue orecchie (Anonimo)

 

 

4 pensieri riguardo “Radio Blog – Il fascino delle radio pirata

      1. Anch’io, come ho scritto nel post di oggi, ho deciso di non partecipare più, anche perché ho ricevuto davvero troppe nomine per lo stesso tag, e non voglio rischiare di annoiare i lettori! 🙂

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