1 Maggio…che cosa ci sia da festeggiare proprio non lo so.

Partiamo da qui.
Se cliccate sul link verrete sparati alla pagina di Wikipedia nella quale si trova la spiegazione di cosa sia, come nasca e perchè si festeggia il primo maggio, la festa del lavoratore.
Oramai lo sappiamo, è nella nostra tradizione, le feste del nostro calendario se non sono religiose nascono sempre da episodi drammatici e qui non è diverso.
Dietro al primo maggio ci sono morti, ci sono rivolte, c’è odio e ribellione, come spesso non puri e fini a se stessi ma manovrati e pilotati e questo è l’aspetto forse più triste e doloroso che la gente non ha capito e non vuol capire nemmeno oggi (mia opinione).
Al momento siamo il secondo paese in europa (minuscole volute) come tasso di disoccupazione, secondi solo alla Spagna, i paesi dell’Est che tanto abbiamo “sfruttato” fino a qualche anno fa per il basso costo di manodopera e per eludere le tasse ci hanno sorpassato in tutto, in qualità della vita, in civiltà, in assistenza sanitaria ma soprattutto nel lavoro.
Abbiamo carrettate di anziani ancora chiusi nelle fabbriche speranzosi di andare in pensione e orde di giovani che sparpagliano curriculum a destra e a sinistra dovendosi accontentare di lavori sottopagati, abbiamo operai che in altre nazioni vengono ben pagati per la qualità del loro servizio e qui devono ringraziare se portano a casa una busta paga base con straordinari non pagati, abbiamo anche operai che non fanno niente e sfruttano tutti i cavilli per stare a casa supportati da sindacati e movimenti di varia forma.
Senza senso.
Senza senso aumentare l’età pensionabile quando aumenta anche l’età di inizio lavoro perchè non se ne trova uno.
Senza senso non affiancare i vecchi ai giovani per tramandare l’esperienza.
Senza senso pagare meno possibile persone senza capacità esperienza e voglia di fare.
Senza senso considerare l’impresa privata sempre e solo come una mucca da mungere, senza ricordarsi che è l’impresa privata quella che mantiene l’impresa statale, senza ricordarsi che è l’azienda privata quella che da mangiare a tutti quanti.
Siamo sempre stati un popolo di lavoratori, artigiani, maestri d’arte, abbiamo sempre avuto nel nostro DNA la cultura per il lavoro, la dedizione e l’ingegno, la fantasia e la creatività, le competenze e l’iniziativa, l’inventiva e la costanza per essere apprezzati in tutto il mondo e siamo stati capaci di sputtanare il vero Made in Italy capovolgendo la giurisprudenza, una volta un operaio italiano, con macchinari e materiali italiani, produceva qualcosa, ora un operaio straniero, con macchine straniere, materiali stranieri, su terra straniera produce qualcosa, lo si porta in Italia lo si mette dentro ad una scatola, questo gesto è sufficiente a definirlo Made in Italy.
Stiamo percorrendo una strada pericolosa destinata a distruggere il futuro, a non lasciare spazi di manovra ai nostri figli, abbiamo dato in mano il progresso a gente che ha fatto il loro interesse e basta senza capire quale sia il potenziale italiano, il potenziale del popolo italiano, abbiamo un meridione che potrebbe esportare in tutto il mondo i prodotti della sua terra e che invece viene ucciso da un sistema economico e politico incapace di gestirlo, abbiamo la possibilità di offrire un turismo unico al mondo sopra il quale si specula senza riuscire a valorizzarlo e farlo vorrebbe dire lavoro, vorrebbe dire qualità di vita ma non solo come soldi, ma quantopiù come felicità di lavorare, di fare bene il proprio dovere, di rendersi partecipi della creatura Italia.
Quindi il primo maggio stai a casa perchè sul calendario è segnato in rosso…ma prima di festeggiare per piacere, pensaci.

 

5 pensieri riguardo “1 Maggio…che cosa ci sia da festeggiare proprio non lo so.

  1. Tutta la mia adesione al tuo post. L’Italia per cambiare dovrebbe avere più teste come la tua ed un governo di gente capace di assumersi le proprie responsabilità e che considera la politica un SERVIZIO ai cittadini e non un mezzo per arricchirsi.

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