Ci sono ricordi che senti essere li ma che non riaffiorano mai, o perlomeno non riaffiorano finché non si presenta un elemento scatenante.
Ho sempre adorato l’autunno, saranno i colori, sarà che sono sempre stato un melanconico (si avete letto bene, melanconico, altro non è che una variante del termine malinconico ma generalmente preferita nell’ambito psichiatrico), sarà che è il periodo nel quale inizio a bere il tè con il miele (di castagno), sarà che soffro il troppo caldo e quindi il mio corpo in autunno si trova in perfetta sintonia con le temperature, sarà che starsene sul divano ogni tanto è bello ma starsene sul divano ogni tanto con la copertina è meglio, sarà che se d’estate taglio l’erba una volta a settimana perché l’erba tagliata da sempre una bella impressione di pulito e ordine, d’autunno invece cerco di non tagliarla troppo spesso perché tutte le foglie a terra mi danno quell’idea che tutto perfetto non lo debba essere sempre e per forza, sarà che mi piace vedere i lampioni accesi lungo le strade, ma soprattutto sarà che adoro le castagne. Continua a leggere “La mia vita da castagna”
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Le tette delle suore
Che anche le suore abbiano le tette credo sia appurato.
Spero nessuno si scandalizzi se parliamo delle tette delle suore, sembrerà strano, inusuale, ma ve lo posso giurare, le hanno anche loro.
Se poi sei nel 1986, hai 11 anni e finita la scuola frequenti il Grest parrocchiale allora puoi capire tutto quello che stai per leggere. Continua a leggere “Le tette delle suore”
I Ricordi degli altri
Accumulatori compulsivi di certo no, però va detto che abbiamo la tendenza alla conservazione.
Non mi riferisco solo a ciò che accatastiamo in cantine, garage, mansarde o soffitte, ma anche a cose che custodiamo e teniamo in vista nel quotidiano.
Spolverando una mensola l’altro giorno mi sono ritrovato in mano una cornice del primo compleanno di un bimbo che oggi deve averne quasi 20 ma che non vediamo almeno da 10, bimbo che peraltro al tempo abbiamo tenuto a battesimo, poi i rapporti con i genitori si sono interrotti per mille vicissitudini, ma lui è imperterrito li, sulla mensola, bello in vista nel mio salotto. Continua a leggere “I Ricordi degli altri”
Carnevale….
Siamo al 24 aprile, giorno giusto per parlare di carnevale.
Non chiedetemi perchè mi sia venuto in mente il carnevale proprio oggi….anzi ve lo spiego lo stesso…
Ieri passando in corridoio ho visto sulla libreria il libretto ricordo della festa dei quarant’anni di mia moglie, all’interno c’era appiccicato anche il testo della canzone che le abbiamo cantato all’inizio della festa, un adattamento di Mamma Maria dei Ricchi e Poveri.
Canzone del 1983 che faceva parte della prima cassetta musicale tutta mia, Bimbomix….qualcuno se lo ricorda? Continua a leggere “Carnevale….”
Via Margutta – Luca Barbarossa
Nel 1986 avevo 11 anni, non mi stavo ancora avvicinando alla musica o comunque di riflesso, mio fratello e mia sorella erano in piena adolescenza avendo 4 e 5 anni più di me.
Da parte di mio fratello ero bombardato dalla “cultura” paninara, quindi musicalmente si parla di Duran Duran, Spandau Ballet, Wham, Frankie goes to Hollywood, Pet Shop Boys e Bruce e Bongo, poi c’era l’eccezione Sabrina Salerno, ma credo fosse più una cosa di tette che di musica, mia sorella invece era una seguace degli A-Ha, dei Communards, delle Bangles, dei Doctor & the medics e dei Cure, insomma musica Italiana zero. Continua a leggere “Via Margutta – Luca Barbarossa”
Quel puzzo di Zenith, roulotte, carta vecchia e cane bagnato
Quando arrivavano i primi caldi la prima cosa che facevi sistematicamente ogni anno era traslocare.
Prendevi le tue risme di carta A4, il tuo barattolo di penne, gli occhiali, le sigarette che tenevi nascoste ed un paio di pile di libri che ti servivano per confrontarti sugli argomenti che stavi studiando in quel momento e te ne andavi in roulotte.
Una Laverda blu parcheggiata dietro casa, ben tenuta e praticamente mai usata se non per un paio di ferie, mi ero convinto che l’avessi comprata più per avere uno spazio tuo che per una reale necessità vacanziera, peraltro hai sempre detestato guidare, ricordo quando nonna per il tuo compleanno ti ha regalato una fiat tipo grigia rigorosamente usata in sostituzione della ritmo (perchè a lei la ritmo non piaceva), le sembrava un regalo dell’altro mondo, portava tutti a vedere la macchina che ti aveva preso, Continua a leggere “Quel puzzo di Zenith, roulotte, carta vecchia e cane bagnato”
Quando compravo le sigarette di nascosto.
Andare a ripetizione non mi è mai piaciuto.
In matematica sono sempre stato un disastro, non mi piaceva, non mi interessava, non la capivo, ho sempre fatto i conti a modo mio, arrotondando alla decina o al centinaio sopra e sottraendo la differenza, se dovevo fare 47+76 io facevo 50+80-7 e tutti mi hanno sempre dato contro perchè non era un metodo logico per far di conto, poi con gli anni le cose sono cambiate ed oggi lo insegnano a scuola ai miei figli questo sistema, i famosi amici del 10.
Sono passati 30 anni, i conti li faccio ancora cosi. Continua a leggere “Quando compravo le sigarette di nascosto.”
La guerra della carta
Ogni volta che arrivava il compleanno di mio nonno era un dramma.
Come ho già raccontato nel primo post relativo a questi ricordi, mio nonno era una persona dedita allo studio, fino all’ultimo.
Il 90% dei ricordi che ho di lui sono legati alla sua stanza dove passava le giornate chiuso a studiare, a dare ripetizioni a fare i suoi calcoli.
I miei nonni non ho ricordi abbiamo mai festeggiato un compleanno, ne loro, ne di nessuna delle loro figlie, manco che manco dei nipoti.
La despota di mia nonna credo si limitasse a fargli gli auguri al mattino, senza un abbraccio, senza un bacio, senza un regalo (forse al massimo uno dei sui cazzutissimi maglioni fatti ai ferri) con questo non voglio dire che mi Continua a leggere “La guerra della carta”
Il genio e la stronza
Posso assicurare che titolo più azzeccato non l’ho mai trovato.
I due protagonisti sono i miei nonni, da parte materna ed entrambi non ci sono più.
Il fatto che siano morti non mitiga i miei sentimenti nei loro confronti al contrario li definisce ancor più, perchè i ricordi che vengono a galla sono ciò che meglio mi aiuta a definire le sfumature che mi hanno lasciato in eredità.
Mia nonna era una donna estremamente fredda, non ho ricordi di una carezza, di un bacio, di un abbraccio o qualcosa che potesse assomigliare ad una minima dimostrazione di affetto e non sono molto convinto facesse parte di quello schieramento di individui incapaci ad esternare i propri sentimenti, semplicemente era una stronza, devota al dio denaro con tre soli scopi nella vita, racimolare soldi (sulle fatiche di mio nonno), lavorare a maglia per fare cappellini e maglioni orribili che solo lei indossava, rompere i coglioni a mio nonno per il resto e per quanto mi riguarda questo Continua a leggere “Il genio e la stronza”
Il cassetto della nostalgia.
Questa notte verso l’una mi sono svegliato con i crampi allo stomaco…boh….
Piano piano sono sceso e mi sono piazzato sul divano in salotto, non ho acceso la tv e sono stato li…come un pirla con le gambe incrociate.
Non so per quale assurdo motivo ad un certo punto mi si è aperto il cassetto dei ricordi che inevitabilmente porta con se un pò di nostalgia.
Mi piacerebbe proprio capire quale sia il meccanismo Continua a leggere “Il cassetto della nostalgia.”