Mi ricordo che quand’ero piccolo una delle domande più frequenti che mi venivano fatte dagli adulti era “cosa vorresti fare da grande?”
Ora che mi è stato passato il testimone e faccio parte del mondo dei grandi capita anche a me di rivolgere la stessa domanda ai ragazzini.
La realtà è che ben pochi di noi alla fine ci siamo ritrovati a fare l’astronauta, piuttosto che il pompiere, il poliziotto, la ballerina o quella che cura gli animali.
Le dinamiche e gli eventi come sempre succede giocano tiri strani e tu che ad otto anni eri convinto che avresti fatto di tutto per fare l’attore oggi invece ti ritrovi a fare il magazziniere per un supermarket.
Ogni tanto, nel quotidiano, mi ritaglio qualche manciata di secondi per guardare i volti di chi mi sta attorno, sia al lavoro che dal benzinaio, sia in farmacia che durante una passeggiata a qualche sagra, mi piace immaginare come sarebbero quelle stesse persone se fossero riuscire a realizzare quello che da piccoli tanto speravano.
Mi piace pensare che al tizio appollaiato su quella specie di carriola motorizzata, il quale con dovizia e precisione sta ripassando le linee bianche del bordo strada, sarebbe piaciuto fare il pediatra se solo non l’avessero bocciato all’esame di ammissione all’università, perché nonostante il muso ingrugnito lui con i piccoli ci sa veramente fare.
Mi piace pensare alla commessa del banco carne del supermercato di paese che si è ritrovata incastrata a lavorare nell’azienda di famiglia quando invece avrebbe dato chissà cosa per fare il magistrato ma non se l’era sentita di dare un dispiacere a papà.
Mi piace pensare all’autista del corriere che si occupa di rifornire le farmacie, non c’è giorno durante il quale mentre percorre e ripercorre sempre le stesse vie non si chieda perché sia successo a lui di avere un figlio a 17 anni (che adora) e di aver dovuto mollare gli studi per poterlo crescere, quando con tutto se stesso altro non sognava che di mettersi in proprio e fare l’elettricista.
Per non parlare della barista che non solo detesta la sua titolare ma che per campare deve lasciare che i clienti le guardino tette e culo accettando e sorridendo forzatamente sempre alle solite battute maschiliste, a lei poi che i maschi non piacciono nemmeno, se quel tizio ubriaco non avesse investito sua mamma, ora ci sarebbe lei a crescere sua sorella, potendo così proseguire il suo percorso, lei che avrebbe voluto tanto fare l’insegnante di yoga e prendere il diploma di operatore ayurvedico.
Poi ci sono io che avrei voluto fare il programmatore, poi qualcuno aveva altri progetti per me e alla fine mi sono ritrovato a non soddisfare ne me, ne lui, facendo tutt’altro.
Poi ci sei tu che leggi….
Io volevo fare la pasticcera e alla fine ho aperto una pasticceria. Poi ho capito che crescendo i sogni cambiano e anche io sono cambiata. Ora ho un altro sogno, spero di riuscire a realizzarlo
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