Caviardage – le poesie nascoste – una cosa fighissima.

Imparati non si nasce, ma curiosi si.
Farsi gli affari degli altri non è la curiosità che mi attribuisco, dovermi dare delle risposte a cose che non so e che mi solleticano la testa si.
Una ragazza con la quale collaboro ad un progetto mi butta li una parola, Caviardage, gliel’ha suggerito la sua psicologa e forse mi ha aperto un’altro dei miei strani mondi.
Quindi cos’è il Caviardage?
Fondamentalmente potrebbe essere sinonimo di censura, o meglio, annerire le righe con un pennarello nero al fine di togliere voce ai passaggi immorali di un documento o di un testo.
Caviar in francese vuol dire caviale, cavialeggiare, annerire, scurire.
L’anno scorso mi aveva incuriosito la copertina dell’ultimo album di Roger Waters:

roger waters.jpg

Copertina per la quale la Sony si è beccata una bella querela in quanto risulta essere il plagio di un’opera di Emilio Isgrò e che per la quale è in corso un processo:

isgrò.jpg

Concettualmente questo è Caviardage.
In sostanza trattasi dell’arte di far emergere delle poesie annerendo tutte quelle parole che non offrono nulla e tenendo solo quelle che attirano la propria attenzione, che piacciono e che stimolano una sensazione.
Alla capacità di ricavarne qualcosa di sensato si aggiunge poi tutto un contesto creativo, lavorando sul foglio con i colori, con i materiali, integrando, togliendo, strappando, mescolando, mixando, sporcando, unendo, inglobando, acquerellando.
Il risultato è un’esplosione, garantito.

E’ una figata o no?
Quindi? chi inizia?

10 pensieri riguardo “Caviardage – le poesie nascoste – una cosa fighissima.

  1. Nelle riunioni di lavoro su qualche documento che ci viene preventivamente fornito, inconsapevolmente lo faccio…. Annerimenti,disegni, aggiunte che dicono fanno sempre trasparire un pensiero…che noia!😊

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